Riforme Religiose: Ricerca di una alternativa
Quattrocento e cinquecento furono scenario di profondi cambiamenti religiosi che toccarono buona parte dell’Europa del tempo.
Erano divenute ormai troppe le situazioni inconciliabili tra Chiesa e Vangelo: la diffusione della simonia, ovvero la compravendita di cariche ecclesiastiche, l’espandersi del nicolaismo, dove ecclesiastici non rispettavano il voto di castità, il fatto che il potere temporale era ormai troppo in mano al Papa dovuto dal crescente desiderio di potere. Cosa ancora più indecente era il diffondersi del fenomeno delle indulgenze: in pratica attraverso un “opera buona”, ossia un “offerta” alla Chiesa, ci si garantiva l’assoluzione da tutti i peccati commessi in vita.
Fu l’esigenza di una nuova religiosità in risposta alla corruzione del clero che portò a un cambiamento nel rapportarsi con il mondo trascendentale.
Il rinnovamento spirituale si manifestò essenzialmente attraverso due forme contrapposte: il riscoprire l’antica fede cristiana ormai perduta e l’avanzare di nuovi credi che modificavano la materia liturgica.
In linea con il primo modo di reagire nascono nuovi ordini come quelli dei Cappuccini, dei Benedettini e dei Gesuiti, quest’ultimi contribuirono notevolmente alla rinascita della chiesa ristabilendo i valori di povertà, castità e obbedienza, diedero anche mota importanza all’istruzione che ormai da troppo tempo era sconosciuta alla maggior parte del basso clero.
Il maggiore riformatore, che rimase all’interno dell’ortodossia cattolica, è senza dubbio il pensatore fiammingo Erasmo Da Rotterdam che sosteneva che per tornare allo spirito originario del cristianesimo innanzitutto necessario epurare le Sacre Scritture da tutte le incrostazioni e gli errori partoriti da secoli di ignoranza e superstizioni.
Lutero è invece senza dubbio il più significativo rappresentante del movimento controriformatore, anch’esso si scaglia essenzialmente contro i troppi privilegi della chiesa, ma soprattutto contro il meccanismo delle indulgenze. Per Lutero l’uomo è totalmente succube della volontà di Dio, sono quindi inutili qualsiasi azione o opera buona (anche se meritevoli), ai fini della salvezza dopo la morte. La rettitudine morale e la misericordia di Dio sono l’unica via di salvezza. Con Lutero nasce una “Nuova Chiesa” dove il fedele si trova al centro dove è quest’ultimo a interpretare le sacre scritture, dove solo il battesimo e la comunione hanno il valore di sacramenti.
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